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Trasferimenti immobiliari

Il patrimonio immobiliare rappresenta nel nostro Paese una straordinaria ricchezza (il solo patrimonio abitativo ha un valore complessivo di circa 6.000 miliardi di euro, al 2016, come emerge dal rapporto «Gli immobili in Italia 2019» a cura dell'Agenzia delle Entrate).

A cagione di tale importanza, il Legislatore ha sempre riconosciuto al notaio un ruolo privilegiato nelle vicende di trasmissione della proprietà, e degli altri diritti reali, ivi inclusa la costituzione di garanzie reali, relativamente a questa tipologia di beni. Infatti, la certezza di un trasferimento immobiliare dipende dall'adempimento di alcune formalità nei c.d. Registri immobiliari, che vengono eseguite, nella stragrande maggioranza delle ipotesi, se vi sia un atto notarile (un atto pubblico o una scrittura privata autenticata dal notaio) a supporto della vicenda traslativa.

I trasferimenti immobiliari si riferiscono a infinite possibilità di vicende negoziali: una vendita, una donazione, una permuta, una rendita vitalizia, un sale and lease back, un conferimento immobiliare in una società o in un fondo immobiliare, e così via.
Dietro ognuno di questi atti v'è quindi un trasferimento immobiliare, ciascuno con una diversa funzione in relazione agli interessi delle parti. E dietro ogni trasferimento il Legislatore guarda al notaio come al soggetto del quale ci si deve, e ci si può, fidare, per garantire la certezza del risultato in capo alle parti richiedenti.

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